Come far rifiorire lo Spathiphyllum: 5 tecniche da provare

Il rinvaso è la prima opportunità per fornire alla pianta nuovi nutrienti

È una delle piante da appartamento più popolari perché è facile da curare e ha ottime proprietà detergenti. Ma  come si fa a far rifiorire lo Spathiphyllum e  a vedere di nuovo i suoi bellissimi fiori bianchi?

Quando si acquista o si regala uno  Spatiphyllum  , in genere presenta non solo foglie verdi, allungate e lucide, ma anche alcuni fiori a forma di spata (da cui il nome della pianta). Dopo qualche tempo, però, i fiori appassiscono, ma se ne possono formare di nuovi.

Basta applicare delle tecniche molto semplici per vedere lo Spathiphyllum rifiorire e riempirsi di fiori, proprio come lo hai accolto nella tua casa.

5 modi per far fiorire lo Spathiphyllum

#1 Rinvaso

Il rinvaso è la prima opportunità per fornire alla pianta nuovi nutrienti che contribuiscono alla fioritura. In questo caso si sceglie un vaso più grande e un terriccio misto a torba con elevata capacità drenante. Il periodo migliore per il rinvaso è la primavera.

#2 Fertilizzante

Concimando regolarmente la pianta, le assicurerai tutti i nutrienti di cui ha bisogno per rifiorire. I prodotti migliori contengono azoto, potassio e fosforo.

#3 Luce

Lo Spathiphyllum ama la luce, ma non la luce solare diretta. Posizionatela in un luogo luminoso della casa, ma fate attenzione: se c’è troppa luce, rischiate che le foglie brucino.

#4 Temperatura

Sia la temperatura che l’umidità sono fattori molto importanti per la fioritura della pianta, che non ama stare sotto i 20°C nemmeno in inverno.

L’umidità invece deve essere sufficiente: lo Spathiphyllum è una pianta delle zone piovose: non ama gli ambienti secchi. Tuttavia, potrebbe essere utile spruzzare un po’ d’acqua sulle foglie.

#5 Irrigazione

La stessa regola vale per tutte le piante: quando il terreno è asciutto, bisogna annaffiarlo. Ciò vale anche per lo Spathiphyllum, che è anch’esso una pianta intelligente. Quando “vuole acqua”, piega le foglie verso il basso.

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